L'affermazione

Il 29 aprile 1960 ottenne la sua consacrazione artistica salendo sul palcoscenico del teatro dell'opera diReggio Emilia per interpretare il ruolo di Rodolfo ne La Bohème di Puccini, diretta da Francesco Molinari Pradelli.

Per ammissione dello stesso tenore, l'opera pucciniana è rimasta quella più rappresentativa del suorepertorio, tanto che Rodolfo sarebbe divenuto nel corso della sua carriera una sorta di suo alter-ego sul palco.

Sempre al 1961 risalgono anche il primo riconoscimento personale - nel concorso internazionale Achille Peri - e il matrimonio con Adua Veroni, con la quale era fidanzato da 8 anni.

La messa in scena de La Bohème fu riproposta in diverse città d'Italia ed ebbe addirittura alcune richieste all'estero; Pavarotti interpretava inoltre il ruolo delDuca di Mantova nel Rigoletto, a Carpi, aBrescia e al Teatro Massimo di Palermo, dove, sotto la direzione del maestro Tullio Serafin, ottenne un buon successo e consacrò la sua figura di tenore in tuttaItalia.

I loggioni stranieri [modifica]

Consolidata ormai la sua fama in patria, il passo successivo fu l'avvicinamento all'estero; nonostante qualche richiesta nei primi anni '60, il tenore fuori d'Italiaera ancora poco conosciuto e difficilmente riceveva menzioni da critici.

La svolta arrivò di nuovo con La Bohème, che gli permise di mostrarsi al pubblicoInglese. Pavarotti ebbe molte richieste per delle repliche dell'opera Puccinianaalla Royal Opera House di Covent Garden, a Londra, prima dell'arrivo diGiuseppe Di Stefano, ma a causa di un'improvvisa malattia del tenore sicilianofu costretto a sostituirlo (era il 1963) nella parte di Rodolfo. Lo rimpiazzò in teatro e anche al Sunday Night at the Palladium, un noto spettacolo televisivo inglese seguito da più di 15 milioni di telespettatori, il mezzo perfetto per affermarsi sulla scena mondiale.

Le prime incisioni dell'artista vennero presentate da li a poco, per la casa discografica Decca Records, poco prima che egli venisse avvicinato dal giovane direttore d'orchestra Richard Bonynge, il quale gli richiese di esibirsi a fianco alla moglie, Joan Sutherland.

Con questo soprano, nel 1965, mise piede per la prima volta negli Stati Uniti, a Miami, dove ricoprì il ruolo di Edgardo nella Lucia di Lammermoor di Donizetti sotto la direzione dello stesso Bonynge. La Sutherland lo accompagnò successivamente ne La sonnambula di Bellini alla Royal Opera House diCovent Garden e ne La traviata di Verdi.



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